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ClassicoContemporaneo 2023

E’ disponibile in rete il n. 9 (2023) di “ClassicoContemporaneo. Rivista online di studi su antichità classica e cultura contemporanea”, periodico di classe A pubblicato in collaborazione con la Consulta Universitaria di Studi Latini. Questo il link: https://classicocontemporaneo.eu/index.php/225-numero-9/orizzonti-saggi/609-parti-del-mondo-logiche-del-confine-e-della-frontiera-nella-sezione-geografica-della-naturalis-historia-di-plinio-il-vecchio

“L’Italia e il suo paesaggio nella cultura romana di età imperiale”, Convegno internazionale, Roma-Tivoli, 18-20 ottobre 2023

“Paesaggio” è un concetto moderno, come moderna è la parola stessa, priva di equivalenti precisi sia in greco sia in latino. Ma quella del “paesaggio” non è soltanto una categoria utile a studiosi e interpreti, che se ne servono per circoscrivere un determinato aspetto della cultura antica. In particolare negli studi di letteratura latina, infatti, è stato introdotto il concetto di “sensibilità paesaggistica”, attuata dagli scrittori di Roma in funzione stretta con la forma letteraria, le istanze retoriche ed espressive, il contesto comunicativo, storico e sociale – anche in assenza, cioè, di una consapevole e organica teorizzazione. 

Inserendosi in un filone di studi inaugurato dal convegno padovano del 2011, i cui risultati sono confluiti nel volume Regionis forma pulcherrima curato da Gianluigi Baldo ed Elena Cazzuffi (2013), il convegno si propone di toccare alcuni aspetti rilevanti del paesaggio italico per come esso viene rappresentato nella cultura romana lungo l’arco cronologico che va dal I sec. a.C. all’età tardoantica, nella convinzione che risultati nuovi e stimolanti possano scaturire dall’incontro tra diverse competenze, che vanno dalla filologia e dalla storia antiche alle scienze geografiche, all’archeologia e all’architettura. 

Collocandosi a conclusione del Progetto PRIN 2017 “Natura e paesaggio italici nella cultura romana da Augusto a Traiano” e all’interno del Progetto Sapienza PNRR “Il paesaggio sacrale lungo l’Aniene e la via Tiburtina Valeria (dall’alta Sabina all’Appennino): contesti archeologici e testi antichi” (CHANGES, Spoke 1 – Historical landscapes, traditions and cultural identities), il convegno ha luogo oltre che a Roma, nella sede universitaria della Sapienza, nella città di Tivoli, in prossimità del grande Santuario di Ercole Vincitore. Tra i suoi obiettivi, infatti, c’è anche quello di contribuire a stimolare, auspicabilmente non soltanto presso gli specialisti della ricerca accademica, un rapporto vivo e consapevole con il patrimonio culturale e naturale, in sinergia stretta tra la città e il territorio extraurbano. 

Premio delle Pontificie Accademie 2023

Per le cure della Pontificia Academia Latinitatis è uscito il bando per l’assegnazione del Premio delle Pontificie Accademie, la cui finalità è quella di promuovere e sviluppare l’umanesimo cristiano.
L’Accademia propone due ambiti tematici per l’assegnazione del Premio:

  1. De rerum natura: il latino e la scienza dall’Antichità all’età moderna;
  2. De re publica: il latino e la politica dall’Antichità all’età moderna.

CFP “Vichiana”

Il prossimo 2024 la rivista “Vichiana”, fondata e diretta da Carlo Del Grande, da tempo in fascia A e inclusa nella indicizzazione di SCOPUS, compie sessant’anni. Nel 1972, dopo due anni di forzato arresto, il periodico, pubblicato a Napoli dall’editore Loffredo sino al 2013, avrebbe offerto al lettore un corposo saggio dell’Arnaldi, condirettore dal 1968, su La crisi morale dell’età argentea (pp. 3-67). La tematica, per chi, come noi, cerca e trova un’efficace dialettica nella nuova funzione e nel rinnovato ministero della parola anche nel messaggio della tradizione classica, appare, oggi, ancora una volta gravata di una drammatica attualità.
“Vichiana” associa al tradizionale profilo storico-filologico-letterario approcci allargati alle molte possibili connessioni dei testi classici in cui la cultura del nostro tempo ha saputo e sa con la sua analisi dinamica coinvolgerli per «continuità, distanza, conoscenza» (Settis). Un ampio scandaglio nel Fortleben dell’Antiquity, con indagini nella sfera del cinema, del teatro, della musica, concorre alla riduzione e/o alla dilatazione degli spazi intercorsi tra gli antichi e i moderni. L’indagine antropologica del e nel mondo sta notoriamente contribuendo ad una più avvertita rifioritura delle humanities nella nostra coscienza. Gli studi dedicati alla relazione tra fonti letterarie e fonti giuridiche, inoltre, in cui si intersecano i poliedrici quadri esistenziali e le svariate interpretazioni del reale, consentono esplorazioni suscettibili di esiti conoscitivi sorprendenti. Una Altertumswissenschaft arricchita di nuovi possibili campi di ricerca, nuove modalità di analisi, nuovo spirito di iniziativa, a sua volta promuove il rinascimento di noi stessi.
L’editore, prof. Fabrizio Serra, i membri del Comitato scientifico, della Redazione e il direttore, prof. Crescenzo Formicola, intendono celebrare la ricorrenza con l’organizzazione di un Convegno da tenere a Napoli, e, soprattutto, con l’allestimento di un volume miscellaneo nella collana «Biblioteca di “Vichiana”» (FERVET OPUS. Per i primi 60 anni di “Vichiana”), aperto ed inclusivo, nello spirito della linea culturale della stessa Rivista.

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Gli studiosi che vorranno aderire all’iniziativa possono inviare il loro paper ai seguenti indirizzi e-mail:
olgacir@libero.it – mpaladin@unina.it – lentano@unisi.it – sergioaudano70@gmail.com –
creformi@unina.it. I contributi saranno sottoposti a peer-review anonima. La Submission Deadline è fissata per il 30 marzo 2024; ciascun contributo non dovrà superare le 32.000/33.000 battute, spazi bianchi e Note comprese; i criteri editoriali sono quelli della Rivista; si possono leggere online digitando «Libraweb –Pubblica con noi».

CFP Classicamente – VI edizione

 CLASSICAMENTE 

Dialoghi senesi sul mondo antico 

(VI edizione) 

PRESENTAZIONE 

Le giovani ricercatrici e i giovani ricercatori, le dottorande e i dottorandi del curriculum di Antropologia del mondo antico del dottorato in Scienze dell’Antichità e Archeologia promuovono la sesta edizione del ciclo di seminari Classicamente. Dialoghi senesi sul mondo antico. Dopo i riscontri positivi della quinta edizione, gli incontri che si svolgeranno nell’A.A. 2023/2024 saranno nuovamente incentrati sulle molteplici metodologie e prospettive di ricerca che caratterizzano l’antropologia del mondo antico sin dalla nascita di questa disciplina (con i lavori di Gernet, Vernant, Detienne) e sugli approcci innovativi che invece contribuiscono costantemente all’ampliamento di questo ambito di studi. La sesta edizione ambisce a fornire un punto di contatto tra lo studio del mondo antico e la sua ricezione nelle società contemporanee, soffermandosi sugli aspetti culturali, sociali e ideologici scaturiti da questo contatto. 

Il ciclo sarà organizzato in incontri che avranno come fulcro le seguenti tematiche: 

1) Nuove prospettive sulla decolonizzazione dei classici (21-22 novembre 2023) 

Da alcuni anni, negli ambienti accademici anglofoni di Antichistica si è imposta la necessità di discutere dell’impatto sociale che le discipline classiche hanno avuto nei secoli passati e hanno ancora in quanto elemento strutturale dei sistemi educativi nei paesi occidentali. Gli interventi di Dan-el-Padilla Peralta e la proposta di abolire il curriculum di Classics all’università di Howard (Washington D.C.) hanno posto il problema dell’esclusività dell’accesso a questo tipo di studi e del loro contributo alla costituzione di una narrazione storica legata alla supremazia dell’Occidente. In ambito europeo, questo dibattito è stato recepito in maniera diversificata e ha suscitato sia reazioni di difesa acritica delle discipline in questione sia proposte costruttive per il loro rinnovamento. Come giovani studiose e studiosi del mondo antico sentiamo la responsabilità di portare questi temi al centro delle nostre ricerche e dei nostri dibattiti comuni e di contestualizzarli nell’ambiente culturale italiano. A tal proposito, invitiamo a proporre 

1. contributi metodologici e di storia degli studi, che presentino problemi di natura teorica legati a tale dibattito (i.e. modelli ermeneutici di lettura delle fonti antiche, vedi anche casi di appropriazione storica dei classici come strumento di legittimazione politica) 

2. casi studio che dimostrino come l’applicazione di un nuovo approccio allo studio dei classici (i.e. uso della comparazione etnografica) possa contribuire a un’interpretazione emica attenta ai modelli di pensiero delle società antiche. 

2) Discorsi e pratiche del sacro (14-15 dicembre 2023) 

L’intenzione di questa sezione è di prediligere tematiche e metodi che mettano in prospettiva comparativa discorsi e pratiche del sacro concernenti in particolare il mondo greco e romano, ma che prendano in considerazione anche l’antico Egitto, il Vicino Oriente, i monoteismi (Cristianesimo, Giudaismo, Islam) e altri sistemi religiosi delle culture contemporanee. 

Tale comparazione potrà declinarsi secondo tre livelli: 

1. le modalità con le quali gli antichi stessi comparavano e percepivano le proprie differenze e particolarità religiose rispetto a un’altra cultura e in cui potevano esplorare la propria identità religiosa attraverso questo confronto con l’altro; 

2. la possibilità di rintracciare influenze, prestiti, reinterpretazioni, somiglianze o profonde differenze (in termini linguistici, figurativi, di costruzione mitica, etc.) tra i “linguaggi” religiosi che si sono incontrati nell’antichità; 

3. la misura in cui le pratiche cultuali all’opera nelle religioni contemporanee possono essere comparate a quelle in atto nelle società antiche. 

In questa prospettiva, si accettano contributi che affrontino in modo precipuo ma non esclusivo tali tematiche: la costruzione del divino (nominazione divina, racconti teogonici e rapporti tra divinità, forme di rappresentazione iconografica, declinazione topografica e narrativa del divino), la ritualità e i suoi spazi, l’esperienza religiosa, la riflessione sul divino, l’alterità e l’accesso alla vita religiosa. 

3) Difetti di comunicazione (18-19 gennaio 2024) 

Come afferma Erodoto (III 38.1-2), solo chi è pazzo potrebbe deridere le usanze altrui; tuttavia, costruire le basi per una comunicazione efficace – soprattutto qualora siano coinvolte culture, tradizioni o regni naturali differenti – non è sempre un’operazione facile. Se ogni comunicazione con l’altro non fosse che un malinteso? Questa è la tesi che sostengono Christine e Véronique Servais, ad esempio, a proposito della comunicazione tra umano e animale («Le malentendu comme structure de la communication», Questions de communication, 15, 1, 2009, pp. 21-49). Il malinteso va qui interpretato in senso euristico, come una struttura di comunicazione in grado di farsi carico dell’alterità dell’interlocutore, in cui non c’è un messaggio preciso da trasmettere a un animale che recepisce, sotto l’unico controllo dell’umano che lo emette: al contrario, tutti i significati si plasmano ad opera di entrambi, nel corso dell’interazione. La proiezione dei propri valori in contesti lontani – in altre parole, la tendenza ad assumere uno sguardo etico, senza riconoscere e valorizzare l’alterità – può condurre, inoltre, ad una rappresentazione fantasiosa, a volte grottesca, di realtà sconosciute o con le quali l’incontro è mediato da contingenze obbligate (guerre, esplorazioni, commerci o interazioni con il mondo animale). A volte, però, la distanza tra culture o mondi naturali viene annullata grazie ad azioni concrete che possono prescindere dalla comunicazione verbale in senso stretto. All’interno di questa sezione si intendono prendere in esame casi e forme di queste particolari situazioni comunicative che ci provengono dal mondo antico, non però limitato all’area geografica greca e romana. Si propone di esplorare le seguenti aree tematiche, da ritenersi comunque non esclusive: 

1. Aneddotica paradossografica come strumento privilegiato di descrizione di culture lontane. Si vorrebbe concentrare l’attenzione sui meccanismi antropologici peculiari della geografia del meraviglioso, come l’inversione dei valori che spesso caratterizza le descrizioni di popoli lontani, o le immagini, talvolta fantasiose o stereotipate, impiegate per costruire e definire l’altro da sé. 

2. Modalità alternative di dialogo e contatto tra culture nella sfera economica, con particolare riferimento al cosiddetto silent trade, forma peculiare di comunicazione non verbale e “silenziosa”, possibile grazie alla condivisione di una comune logica del commercio. 

3. Episodi presenti nella letteratura greca e latina ove si verificano delle discrasie culturali nel rapporto fra singoli o nell’interazione fra comunità, in ambito pacifico o bellico. Ossia quando due o più personaggi, interagendo secondo i rispettivi parametri della società di provenienza, creano un gap comunicativo con l’interlocutore; l’analisi di questo divario permette non solo di analizzare le istanze culturali delle parti ma anche le motivazioni che hanno creato l’incomprensione. 

4. Casi ed episodi di interazione tra umani e altri animali, in ogni contesto (relazioni tra umani e pets, incontri fortuiti con animali selvatici, apostrofi, nomi propri e altre forme di comunicazione tra umani e animali domestici, d’allevamento, da guerra, ecc.) che facciano emergere le diverse espressioni dell’atto comunicativo, pur con “interlocutori” che non possono rispondere a parole. 

4) La scrittura efficace: performatività e agency della parola scritta (7-8 marzo 2024) 

Il problema della relazione tra oralità e scrittura è uno degli esempi più significativi di intersezione tra studi sul mondo antico e antropologia culturale. Da questo incontro è emerso il contributo della scrittura alla registrazione di informazioni e alla compilazione di documenti pubblici e privati così come la sua capacità di modificare le abitudini cognitive dei propri utenti. A questi aspetti funzionali si affiancano un’agency e una performatività che possono essere esplorate attraverso approcci di tipo pragmatico. 

Il panel si propone di trattare questi aspetti performativi e non informativi dell’utilizzo della tecnica della scrittura, al fine di collocare tale pratica culturale nel dominio delle interazioni comunicative dirette, e non soltanto tra le forme espressive il cui messaggio è mediato da una distanza spaziale e temporale. 

Invitiamo a presentare contributi relativi al mondo antico greco e romano, ma anche al Vicino Oriente e all’Egitto antico, così come contributi metodologici di antropologia culturale e antropologia storica, che possano favorire la costruzione di un dialogo interdisciplinare in chiave comparativa sul tema della scrittura. Saranno accettati interventi sui seguenti temi: 

1) l’impiego di diversi supporti materiali in relazione a diversi significati del messaggio scritto. 

2) l’importanza della comunicazione scritta nelle dinamiche di tipo cultuale/ in contesto rituale. 

3) il rapporto tra il valore performativo della comunicazione scritta e il layout dei testi. 

TEMPI E LUOGHI 

Questa sesta edizione si terrà in presenza presso le strutture del Dipartimento DFCLAM (Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne) dell’Università di Siena. Per i relatori, non sarà prevista la possibilità di intervenire da remoto. 

Di norma, i singoli incontri sono soliti svolgersi in una o due giornate. I lavori sono aperti da una studiosa o uno studioso di rilievo che si occupa della problematica su cui è incentrato il singolo seminario, per poi lasciare la parola alle relatrici e ai relatori che sono stati selezionati. Dopo ciascuna relazione, ampio spazio è lasciato alle domande del pubblico e al dibattito. 

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE 

La presente Call for Papers è rivolta a giovani studiose o studiosi appartenenti alle seguenti categorie: laureate e laureati magistrali, dottorande e dottorandi e dottoresse e dottori di ricerca, post-doc, assegniste e assegniste di ricerca, studiose o studiosi indipendenti senza alcun legame con istituzioni accademiche che, in ogni caso, abbiano conseguito il Dottorato di Ricerca da non più di 5 anni al momento della scadenza della presente Call. Gli interessati sono invitati a presentare un abstract di massimo 500 parole, corredato da una bibliografia essenziale, che dovrà essere inviato in formato .pdf entro le ore 24:00 del 31/07/2023. Per garantire l’anonimato della selezione, nel file .pdf non dovrà essere presente alcun dato personale o di riconoscimento

In un file separato (in formato .pdf) dovranno invece essere indicati con precisione il proprio nome e cognome, il titolo dell’intervento, la propria affiliazione attuale e un breve CV accademico, con indicati titoli di studio, esperienze formative ed eventuali pubblicazioni. 

Gli abstract potranno essere presentati nelle seguenti lingue: italiano, inglese, francese. Nel caso di interventi in lingua non italiana, si richiederà di presentare un testo scritto che possa facilitare l’attenzione del pubblico. 

Per le laureate ed i laureati magistrali è obbligatorio anche l’invio di una lettera di presentazione firmata da un docente universitario. Gradita è la presentazione di panel di due o più interventi, preferibilmente rappresentativi di differenti prospettive di ricerca così da implementare la dimensione dialogica degli incontri. In caso di presentazione in panel, è richiesta altresì una breve presentazione dello stesso (200/250 parole), in cui venga evidenziata la ratio che ne è alla base. Esclusivamente le autrici e gli autori che desiderassero proporre un panel di due o più interventi sono invitati a inviare gli abstract, i CV e la presentazione del panel alla mail dialoghisenesi@gmail.com, con il seguente oggetto: Proposta di panel Dialoghi Senesi VI edizione. Nel corpo della mail devono essere altresì indicati con chiarezza nome, cognome e affiliazione di ognuno delle o dei partecipanti al panel, più i titoli degli interventi stessi e il titolo del panel. 

Le autrici e gli autori dei contributi selezionati saranno contattati entro il 15/09/2023 al fine di organizzare con largo anticipo la struttura e la distribuzione dei seminari durante l’anno accademico. 

COMITATO SCIENTIFICO 

Le proposte saranno valutate da un comitato scientifico composta da Alessandro BARCHIESI (Siena/New York-NYU), Marco BETTALLI (Siena), Maurizio BETTINI (Siena), Simone BETA (Siena), Daniela BONANNO (Palermo), Corinne BONNET (Toulouse), Tommaso BRACCINI (Siena), Gianluca DE SANCTIS (Tuscia), Stefano FERRUCCI (Siena), Alessandro FO (Siena), Cristiana FRANCO (Siena-Unistrasi), Manuela GIORDANO (Siena), Mario LENTANO (Siena), Sonia MACRÌ (Enna), Enrico MEDDA (Pisa), Francesca MENCACCI (Siena), Francesca PRESCENDI (Paris), Silvia ROMANI (Milano), William SHORT (Exeter), Andrea TADDEI (Pisa), Cristiano VIGLIETTI (Siena). 

ULTERIORI INFORMAZIONI 

Gli autori dei singoli interventi sono invitati a proporre il loro contributo per la pubblicazione all’interno della rivista I Quaderni del Ramo d’Oro, i quali saranno sottoposti a una selezione secondo il metodo della double blind peer review

Per qualsiasi informazione rivolgersi all’indirizzo mail dialoghisenesi@gmail.com. 

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