“L’Italia e il suo paesaggio nella cultura romana di età imperiale”, Convegno internazionale, Roma-Tivoli, 18-20 ottobre 2023

“Paesaggio” è un concetto moderno, come moderna è la parola stessa, priva di equivalenti precisi sia in greco sia in latino. Ma quella del “paesaggio” non è soltanto una categoria utile a studiosi e interpreti, che se ne servono per circoscrivere un determinato aspetto della cultura antica. In particolare negli studi di letteratura latina, infatti, è stato introdotto il concetto di “sensibilità paesaggistica”, attuata dagli scrittori di Roma in funzione stretta con la forma letteraria, le istanze retoriche ed espressive, il contesto comunicativo, storico e sociale – anche in assenza, cioè, di una consapevole e organica teorizzazione. 

Inserendosi in un filone di studi inaugurato dal convegno padovano del 2011, i cui risultati sono confluiti nel volume Regionis forma pulcherrima curato da Gianluigi Baldo ed Elena Cazzuffi (2013), il convegno si propone di toccare alcuni aspetti rilevanti del paesaggio italico per come esso viene rappresentato nella cultura romana lungo l’arco cronologico che va dal I sec. a.C. all’età tardoantica, nella convinzione che risultati nuovi e stimolanti possano scaturire dall’incontro tra diverse competenze, che vanno dalla filologia e dalla storia antiche alle scienze geografiche, all’archeologia e all’architettura. 

Collocandosi a conclusione del Progetto PRIN 2017 “Natura e paesaggio italici nella cultura romana da Augusto a Traiano” e all’interno del Progetto Sapienza PNRR “Il paesaggio sacrale lungo l’Aniene e la via Tiburtina Valeria (dall’alta Sabina all’Appennino): contesti archeologici e testi antichi” (CHANGES, Spoke 1 – Historical landscapes, traditions and cultural identities), il convegno ha luogo oltre che a Roma, nella sede universitaria della Sapienza, nella città di Tivoli, in prossimità del grande Santuario di Ercole Vincitore. Tra i suoi obiettivi, infatti, c’è anche quello di contribuire a stimolare, auspicabilmente non soltanto presso gli specialisti della ricerca accademica, un rapporto vivo e consapevole con il patrimonio culturale e naturale, in sinergia stretta tra la città e il territorio extraurbano. 

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