CFP Classicamente – VI edizione

 CLASSICAMENTE 

Dialoghi senesi sul mondo antico 

(VI edizione) 

PRESENTAZIONE 

Le giovani ricercatrici e i giovani ricercatori, le dottorande e i dottorandi del curriculum di Antropologia del mondo antico del dottorato in Scienze dell’Antichità e Archeologia promuovono la sesta edizione del ciclo di seminari Classicamente. Dialoghi senesi sul mondo antico. Dopo i riscontri positivi della quinta edizione, gli incontri che si svolgeranno nell’A.A. 2023/2024 saranno nuovamente incentrati sulle molteplici metodologie e prospettive di ricerca che caratterizzano l’antropologia del mondo antico sin dalla nascita di questa disciplina (con i lavori di Gernet, Vernant, Detienne) e sugli approcci innovativi che invece contribuiscono costantemente all’ampliamento di questo ambito di studi. La sesta edizione ambisce a fornire un punto di contatto tra lo studio del mondo antico e la sua ricezione nelle società contemporanee, soffermandosi sugli aspetti culturali, sociali e ideologici scaturiti da questo contatto. 

Il ciclo sarà organizzato in incontri che avranno come fulcro le seguenti tematiche: 

1) Nuove prospettive sulla decolonizzazione dei classici (21-22 novembre 2023) 

Da alcuni anni, negli ambienti accademici anglofoni di Antichistica si è imposta la necessità di discutere dell’impatto sociale che le discipline classiche hanno avuto nei secoli passati e hanno ancora in quanto elemento strutturale dei sistemi educativi nei paesi occidentali. Gli interventi di Dan-el-Padilla Peralta e la proposta di abolire il curriculum di Classics all’università di Howard (Washington D.C.) hanno posto il problema dell’esclusività dell’accesso a questo tipo di studi e del loro contributo alla costituzione di una narrazione storica legata alla supremazia dell’Occidente. In ambito europeo, questo dibattito è stato recepito in maniera diversificata e ha suscitato sia reazioni di difesa acritica delle discipline in questione sia proposte costruttive per il loro rinnovamento. Come giovani studiose e studiosi del mondo antico sentiamo la responsabilità di portare questi temi al centro delle nostre ricerche e dei nostri dibattiti comuni e di contestualizzarli nell’ambiente culturale italiano. A tal proposito, invitiamo a proporre 

1. contributi metodologici e di storia degli studi, che presentino problemi di natura teorica legati a tale dibattito (i.e. modelli ermeneutici di lettura delle fonti antiche, vedi anche casi di appropriazione storica dei classici come strumento di legittimazione politica) 

2. casi studio che dimostrino come l’applicazione di un nuovo approccio allo studio dei classici (i.e. uso della comparazione etnografica) possa contribuire a un’interpretazione emica attenta ai modelli di pensiero delle società antiche. 

2) Discorsi e pratiche del sacro (14-15 dicembre 2023) 

L’intenzione di questa sezione è di prediligere tematiche e metodi che mettano in prospettiva comparativa discorsi e pratiche del sacro concernenti in particolare il mondo greco e romano, ma che prendano in considerazione anche l’antico Egitto, il Vicino Oriente, i monoteismi (Cristianesimo, Giudaismo, Islam) e altri sistemi religiosi delle culture contemporanee. 

Tale comparazione potrà declinarsi secondo tre livelli: 

1. le modalità con le quali gli antichi stessi comparavano e percepivano le proprie differenze e particolarità religiose rispetto a un’altra cultura e in cui potevano esplorare la propria identità religiosa attraverso questo confronto con l’altro; 

2. la possibilità di rintracciare influenze, prestiti, reinterpretazioni, somiglianze o profonde differenze (in termini linguistici, figurativi, di costruzione mitica, etc.) tra i “linguaggi” religiosi che si sono incontrati nell’antichità; 

3. la misura in cui le pratiche cultuali all’opera nelle religioni contemporanee possono essere comparate a quelle in atto nelle società antiche. 

In questa prospettiva, si accettano contributi che affrontino in modo precipuo ma non esclusivo tali tematiche: la costruzione del divino (nominazione divina, racconti teogonici e rapporti tra divinità, forme di rappresentazione iconografica, declinazione topografica e narrativa del divino), la ritualità e i suoi spazi, l’esperienza religiosa, la riflessione sul divino, l’alterità e l’accesso alla vita religiosa. 

3) Difetti di comunicazione (18-19 gennaio 2024) 

Come afferma Erodoto (III 38.1-2), solo chi è pazzo potrebbe deridere le usanze altrui; tuttavia, costruire le basi per una comunicazione efficace – soprattutto qualora siano coinvolte culture, tradizioni o regni naturali differenti – non è sempre un’operazione facile. Se ogni comunicazione con l’altro non fosse che un malinteso? Questa è la tesi che sostengono Christine e Véronique Servais, ad esempio, a proposito della comunicazione tra umano e animale («Le malentendu comme structure de la communication», Questions de communication, 15, 1, 2009, pp. 21-49). Il malinteso va qui interpretato in senso euristico, come una struttura di comunicazione in grado di farsi carico dell’alterità dell’interlocutore, in cui non c’è un messaggio preciso da trasmettere a un animale che recepisce, sotto l’unico controllo dell’umano che lo emette: al contrario, tutti i significati si plasmano ad opera di entrambi, nel corso dell’interazione. La proiezione dei propri valori in contesti lontani – in altre parole, la tendenza ad assumere uno sguardo etico, senza riconoscere e valorizzare l’alterità – può condurre, inoltre, ad una rappresentazione fantasiosa, a volte grottesca, di realtà sconosciute o con le quali l’incontro è mediato da contingenze obbligate (guerre, esplorazioni, commerci o interazioni con il mondo animale). A volte, però, la distanza tra culture o mondi naturali viene annullata grazie ad azioni concrete che possono prescindere dalla comunicazione verbale in senso stretto. All’interno di questa sezione si intendono prendere in esame casi e forme di queste particolari situazioni comunicative che ci provengono dal mondo antico, non però limitato all’area geografica greca e romana. Si propone di esplorare le seguenti aree tematiche, da ritenersi comunque non esclusive: 

1. Aneddotica paradossografica come strumento privilegiato di descrizione di culture lontane. Si vorrebbe concentrare l’attenzione sui meccanismi antropologici peculiari della geografia del meraviglioso, come l’inversione dei valori che spesso caratterizza le descrizioni di popoli lontani, o le immagini, talvolta fantasiose o stereotipate, impiegate per costruire e definire l’altro da sé. 

2. Modalità alternative di dialogo e contatto tra culture nella sfera economica, con particolare riferimento al cosiddetto silent trade, forma peculiare di comunicazione non verbale e “silenziosa”, possibile grazie alla condivisione di una comune logica del commercio. 

3. Episodi presenti nella letteratura greca e latina ove si verificano delle discrasie culturali nel rapporto fra singoli o nell’interazione fra comunità, in ambito pacifico o bellico. Ossia quando due o più personaggi, interagendo secondo i rispettivi parametri della società di provenienza, creano un gap comunicativo con l’interlocutore; l’analisi di questo divario permette non solo di analizzare le istanze culturali delle parti ma anche le motivazioni che hanno creato l’incomprensione. 

4. Casi ed episodi di interazione tra umani e altri animali, in ogni contesto (relazioni tra umani e pets, incontri fortuiti con animali selvatici, apostrofi, nomi propri e altre forme di comunicazione tra umani e animali domestici, d’allevamento, da guerra, ecc.) che facciano emergere le diverse espressioni dell’atto comunicativo, pur con “interlocutori” che non possono rispondere a parole. 

4) La scrittura efficace: performatività e agency della parola scritta (7-8 marzo 2024) 

Il problema della relazione tra oralità e scrittura è uno degli esempi più significativi di intersezione tra studi sul mondo antico e antropologia culturale. Da questo incontro è emerso il contributo della scrittura alla registrazione di informazioni e alla compilazione di documenti pubblici e privati così come la sua capacità di modificare le abitudini cognitive dei propri utenti. A questi aspetti funzionali si affiancano un’agency e una performatività che possono essere esplorate attraverso approcci di tipo pragmatico. 

Il panel si propone di trattare questi aspetti performativi e non informativi dell’utilizzo della tecnica della scrittura, al fine di collocare tale pratica culturale nel dominio delle interazioni comunicative dirette, e non soltanto tra le forme espressive il cui messaggio è mediato da una distanza spaziale e temporale. 

Invitiamo a presentare contributi relativi al mondo antico greco e romano, ma anche al Vicino Oriente e all’Egitto antico, così come contributi metodologici di antropologia culturale e antropologia storica, che possano favorire la costruzione di un dialogo interdisciplinare in chiave comparativa sul tema della scrittura. Saranno accettati interventi sui seguenti temi: 

1) l’impiego di diversi supporti materiali in relazione a diversi significati del messaggio scritto. 

2) l’importanza della comunicazione scritta nelle dinamiche di tipo cultuale/ in contesto rituale. 

3) il rapporto tra il valore performativo della comunicazione scritta e il layout dei testi. 

TEMPI E LUOGHI 

Questa sesta edizione si terrà in presenza presso le strutture del Dipartimento DFCLAM (Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne) dell’Università di Siena. Per i relatori, non sarà prevista la possibilità di intervenire da remoto. 

Di norma, i singoli incontri sono soliti svolgersi in una o due giornate. I lavori sono aperti da una studiosa o uno studioso di rilievo che si occupa della problematica su cui è incentrato il singolo seminario, per poi lasciare la parola alle relatrici e ai relatori che sono stati selezionati. Dopo ciascuna relazione, ampio spazio è lasciato alle domande del pubblico e al dibattito. 

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE 

La presente Call for Papers è rivolta a giovani studiose o studiosi appartenenti alle seguenti categorie: laureate e laureati magistrali, dottorande e dottorandi e dottoresse e dottori di ricerca, post-doc, assegniste e assegniste di ricerca, studiose o studiosi indipendenti senza alcun legame con istituzioni accademiche che, in ogni caso, abbiano conseguito il Dottorato di Ricerca da non più di 5 anni al momento della scadenza della presente Call. Gli interessati sono invitati a presentare un abstract di massimo 500 parole, corredato da una bibliografia essenziale, che dovrà essere inviato in formato .pdf entro le ore 24:00 del 31/07/2023. Per garantire l’anonimato della selezione, nel file .pdf non dovrà essere presente alcun dato personale o di riconoscimento

In un file separato (in formato .pdf) dovranno invece essere indicati con precisione il proprio nome e cognome, il titolo dell’intervento, la propria affiliazione attuale e un breve CV accademico, con indicati titoli di studio, esperienze formative ed eventuali pubblicazioni. 

Gli abstract potranno essere presentati nelle seguenti lingue: italiano, inglese, francese. Nel caso di interventi in lingua non italiana, si richiederà di presentare un testo scritto che possa facilitare l’attenzione del pubblico. 

Per le laureate ed i laureati magistrali è obbligatorio anche l’invio di una lettera di presentazione firmata da un docente universitario. Gradita è la presentazione di panel di due o più interventi, preferibilmente rappresentativi di differenti prospettive di ricerca così da implementare la dimensione dialogica degli incontri. In caso di presentazione in panel, è richiesta altresì una breve presentazione dello stesso (200/250 parole), in cui venga evidenziata la ratio che ne è alla base. Esclusivamente le autrici e gli autori che desiderassero proporre un panel di due o più interventi sono invitati a inviare gli abstract, i CV e la presentazione del panel alla mail dialoghisenesi@gmail.com, con il seguente oggetto: Proposta di panel Dialoghi Senesi VI edizione. Nel corpo della mail devono essere altresì indicati con chiarezza nome, cognome e affiliazione di ognuno delle o dei partecipanti al panel, più i titoli degli interventi stessi e il titolo del panel. 

Le autrici e gli autori dei contributi selezionati saranno contattati entro il 15/09/2023 al fine di organizzare con largo anticipo la struttura e la distribuzione dei seminari durante l’anno accademico. 

COMITATO SCIENTIFICO 

Le proposte saranno valutate da un comitato scientifico composta da Alessandro BARCHIESI (Siena/New York-NYU), Marco BETTALLI (Siena), Maurizio BETTINI (Siena), Simone BETA (Siena), Daniela BONANNO (Palermo), Corinne BONNET (Toulouse), Tommaso BRACCINI (Siena), Gianluca DE SANCTIS (Tuscia), Stefano FERRUCCI (Siena), Alessandro FO (Siena), Cristiana FRANCO (Siena-Unistrasi), Manuela GIORDANO (Siena), Mario LENTANO (Siena), Sonia MACRÌ (Enna), Enrico MEDDA (Pisa), Francesca MENCACCI (Siena), Francesca PRESCENDI (Paris), Silvia ROMANI (Milano), William SHORT (Exeter), Andrea TADDEI (Pisa), Cristiano VIGLIETTI (Siena). 

ULTERIORI INFORMAZIONI 

Gli autori dei singoli interventi sono invitati a proporre il loro contributo per la pubblicazione all’interno della rivista I Quaderni del Ramo d’Oro, i quali saranno sottoposti a una selezione secondo il metodo della double blind peer review

Per qualsiasi informazione rivolgersi all’indirizzo mail dialoghisenesi@gmail.com. 

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